NUMERO 8
DICEMBRE  98
 

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 ALBERTO FORNI
La palla è rotonda,
le patate novelle Findus quasi mai

Io e la natura abbiamo da sempre un conto aperto. Per quanto mi riguarda, se i cibi, prima di giungere sulla mia tavola, non passano attraverso un processo industriale non mi sento sicuro. Come consumatore non mi sento considerato e protetto. Penso sempre che non avrò abbastanza colore e non abbastanza sapore. Senza parlare della comodità. Il fatto è che se avessi voglia di lavarmi l’insalata probabilmente vivrei in campagna, se volessi togliermi lo sfizio di perdere due ore per fare a pezzetti le verdure per il minestrone mi sarei già comprato un’orticello con vista tangenziale. Non è così. Dove abito io, ci vuole meno tempo ad arrivare alla fermata della metropolitana che al primo albero. Mi sembra giusto: io, il minestrone, lo compro surgelato. Da scottare appena, se possibile.

Italia-Cile
Per prepararmi adeguatamente all’esordio mondiale ho pranzato con un cordon bleu Amadori, accompagnato da spinaci filanti Findus quattro salti in padella. Come pane, una piadina romagnola di quelle nelle buste. Sanno un po’ di gomma ma se le metti venti secondi nel microonde, a livello sei, sembrano appena uscite dal forno. A cena, invece, non avevo per niente fame. Colpa dei due gol di Salas.

Italia-Camerun
Le partite serali non si affrontano mai nelle migliori condizioni fisiche. La digestione, infatti, incide molto sul potenziale di tifo. Per questo motivo mi sono tenuto leggero: fusilli al verde (surgelati, ça va sans dire) dei piaceri della pasta Agnesi. Prima di andare a letto ho integrato con una fetta al latte della Kinder. Alla faccia del Camerun.

Italia-Austria
Un’altra partita pomeridiana. Questa volta opto per un piatto freddo. Una busta di salame rustico della Citterio, più formaggio Tilsit, il delicato formaggio bavarese (anche lui in busta), dell’industria casearia Ferrari, più cipolline aroma antico delle golosità Ponti. Poi grissini integrali di una marca che non ricordo. Piccolo inconveniente: quindici minuti prima del fischio d’inizio ho avvertito un languorino. Ho provveduto con una merenda estemporanea: minipasto Più Più Yomo, ricco in fibre, gusto fragoline vaniglia. Vieri. Baggio. Alè. Ma il dubbio rimane: cos’è una fragolina vaniglia?

Italia-Norvegia
Si entra nella fase a eliminazione diretta. La tensione si manifesta con un medaglione di pollo alla pizzaiola delle croccoidee Arena più contorno mediterraneo, il campagnolo, della Findus: patate e zucchine grigliate, fagiolini e carote, da saltare in padella, pronto in dieci minuti. Fuga poderosa del solito Vieri. Bene così.


Italia-Francia
Che i nostri cugini d’oltralpe ci avrebbero mandato a casa me lo sentivo da giorni. Sarà per questo che mi sono limitato a una pizza Buitoni. Durante supplementari e rigori l’unica cosa che ho consumato avidamente sono state le sigarette. Dopo, mi sono concesso una Big Babol con meteore di sapore. Ho passato tre ore masticando catatonico, con la faccia di Maldini padre bene impressa negli occhi. Era chiaro fin dall’inizio: uno con dei capelli così non poteva portare la squadra a vincere il mondiale. Alla fine, persino delle meteore non è rimasto quasi nulla. Giusto la scia.

 

 
Dicembre 2006

 

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Intro

FRANCESCA RAMOS
Domenica

FEDERICO MIOZZI
TEMA : “Racconta la tua settimana bianca”

MICHELE ROSSINI
Dentro una batana bianc’azzurra

GIORGIO FONTANA
In tempo di pace

ALESSIO ARENA
Il Santo


NOTE BIOGRAFICHE

 

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