Valentina Colosimo

Se c'è una cosa che ho sempre adorato sono le narrazioni che includono materiale esterno: lettere, articoli di giornale, biglietti che entrano a far parte del racconto, arrivando spesso a far vacillare il confine tra finzione e realtà (questi messaggi sono veri o un espediente letterario?). Forse anche per questo mi è piaciuto così tanto il racconto di Valentina, liberamente costruito attorno alla lettera di un amore di gioventù. Ho subito voluto sapere se si trattasse di una lettera reale o no. A me l'ha detto. A voi preferisco lasciare il dubbio.

 

IN CONCLUSIONE TI ADORO MOLTISSIMO

Le lettere d'amore sono lo strumento più potente e immediato per alzare il proprio livello di autostima. Rileggerle ci fa sentire migliori, persino più magre e slanciate. In uno di quei momenti tipicamente femminili in cui ci prende la smania di svuotare tutti i cassetti e buttare via metà delle cose in essi contenuti per risistemare la propria vita, una volta ho preso tutte le lettere d'amore ricevute nel corso della mia carriera sentimentale e le ho chiuse in una scatola verde. L'operazione è narcisistica, lo so. Ma ora che tutti i miei ex sono inscatolati mi sento più libera. M'immagino tutte quelle lettere d'amore che litigano tra di loro ammassate in promiscuità, così come i loro autori si odiavano reciprocamente. Di molti di loro le lettere sono tutto ciò che mi rimane, l'unica prova tangibile di un qualche trascorso amoroso. In ogni caso, ora ho il mio concentrato d'amore a cui posso attingere quando mi va. La scatola del mio narcisismo mi soccorre nei momenti peggiori. Rileggere le mie lettere mi fa credere di essere una perla di donna. La prima lettera della mia vita non era una lettera, era un palindromo formato dal mio nome: parlava di eternità, di anime inseparabili. Poi ci siamo separati. La lettera di un mio compagno di università, conosciuto al secondo anno al corso di letteratura italiana, era un foglietto timido, pieno di puntini di sospensione da interpretare. Me l'aveva data un giorno fuori dall'aula, prima di sparire tra i banchi insieme alla nostra amicizia.

Ma devo a Carlo la lettera d'amore più bella che abbia mai ricevuto in vita mia. Carlo ha vent'anni, è di Napoli e sorride sempre. Quando è arrivato a Milano con la madre ha passato sei mesi ad allenarsi per la Stramilano. In quel periodo invitava chiunque conoscesse ad assistere alla gara: per questo aveva compilato un elenco di amici divisi in gruppo A (femmine) e gruppo B (maschi), aveva programmato i colori della sua tenuta e aveva preparato delle proposte di slogan che avremmo dovuto scrivere sui cartelloni. Il mio slogan preferito era: "CARLO STAI NEI NOSTRI CUORI, VINCI PER NOI!!!". Girava sempre con il fogliettino dei nomi e degli slogan in tasca e ogni tanto lo ricopiava su un altro foglio, quando doveva fare delle modifiche. Appena conosceva qualcuno di nuovo aggiungeva il suo nome alla lista, ma ogni tanto ne cancellava pure qualcuno. Poi la Stramilano l'ha fatta, ma è entrato all'arena dalla parte sbagliata così non è stato possibile riprendere con la videocamera il suo arrivo. Lui però era contento.

Per Carlo sono molto importanti le "amiche del cuore". Per un po' io sono stata l'amica del cuore numero 1: me l'aveva detto proprio così: "tu sei la mia amica del cuore numero 1" e mi aveva dato un cioccolatino. Quando mi parla, Carlo mi prende sempre in disparte e inizia con "ti devo dire una cosa", a bassa voce per proteggere il suo segreto, ma prima di arrivare al nocciolo del discorso ci mette un po' perché prima deve raccontarmi tutti gli antecedenti. Così un giorno ho scoperto di essere stata declassata ad amica del cuore numero 2 perché il mio posto l'aveva preso la sua nuova fiamma, Alessia. Poi forse sono risalita. In ogni caso non me la sono presa. Perché Carlo mi dice sempre che mi vuole bene. E sorride sempre, è un ottimista. Poi mi racconta di Napoli, di quando andava a scuola e delle sue altre amiche di giù, una più speciale dell'altra, ma non tutte sono amiche del cuore. Lui alle amiche del cuore fa sempre gli squilli con il cellulare, due o tre volte al giorno, solo per salutare. Si innamora in continuazione e ogni volta con la stessa intensità. Per un periodo è stato innamorato anche di me e mi ha scritto la lettera d'amore più bella della mia vita.


Un racconto.

Quando ti ho conosciuto per la prima volta ero imbarazzato. Imbarazzato, perché non avevo mai conosciuto una bella ragazza come te.
La prima cosa che ho visto di te sono i capelli, poi gli occhi e alla fine il corpo.
La cosa che mi ha incantato di più era la tua voce.
I primi mesi non credevo che diventassi la mia migliore amica; poi ci ho creduto.
Anche se siamo grandissimi amici il mio cuore batte a mille. Tu m'incanti…!
Quando ti ho conosciuto per la prima volta avevo tanta paura di affrontare il discorso con te perché non sapevo quello che dire.
In quei mesi ero troppo freddo per parlare con te.
Intanto pian pianino ero diventato caldo e ho incominciato a rivolgere le prime parole.
Anche se ero in difficoltà ma sono riuscito a parlarne finalmente.
Sono davvero contento di parlare con te.
Mi rendi felicissimo.
In quei bei giorni la tua voce mi faceva emozionare, ma anche oggi è uguale.
In quei mesi ero innamorato pazzo di te.
I tuoi occhi sono dolcissimi e romantici.
L'inverno scorso quando abbiamo fatto il banchetto e poi ti ho dato il ferrero roché questo segno significava amicizia.
I tuoi abbracci erano teneri anzi tenerissimi ma anche ora.
Il tuo sguardo mi fa emozionare tantissimo.
Sei un'amica dolcissima e deliziosa.
Anche se sei un po' grassa non importa ma la cosa che conta di più è di volerci bene per tutta la vita.
Io a te ci tengo dal primo giorno che ti ho conosciuto.
I primi mesi mi stavo mettendo quasi a piangere perché tu mi facevi emozionare moltissimo ma anche oggi è la stessa cosa ma di meno.
Quell'inverno mi hai aperto la porta dell'amicizia e non l'avrei mai immaginato che tu me l'aprissi la porta dell'amicizia infinita. Prima che mi aprivi la porta non ero sicuro, e ora sì.
Da te voglio due cose la prima è che mi scrivi la lettera e la seconda cosa le coccole.
Vorrei tanto di uscire con te per esempio andare a mangiare una pizza.
In conclusione ti adoro moltissimo.




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Dicembre 2006

 

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FEDERICO MIOZZI
TEMA : “Racconta la tua settimana bianca”

MICHELE ROSSINI
Dentro una batana bianc’azzurra

GIORGIO FONTANA
In tempo di pace

ALESSIO ARENA
Il Santo


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