MARIO FORTUNATO, “Amori”

MARIO FORTUNATO

Ecco un esempio di incontro felice: una manciata di poesie scherzose e dal gusto privato, nascoste per anni in un cassetto,e una rivistina autoprodotta, riservata ad un numero ristretto di amici lettori.

Mario dice che quando ha letto il numero 0 di ‘tina si è ricordato di quelle poesie scritte “in un momento di febbre” e
ha immaginato che questa avrebbe potuto essere la loro collocazione ideale.

Che gentil pensiero! Sono proprio scoperte del genere che danno senso a questa fanzine.
In realtà sono convinto che questi “Amori” non resteranno confinati nell’ambito di ‘tina: sono talmente spiritosi E indovinati che già me li vedo ricopiati a mano sui biglietti per gli amici, nelle dediche dei libri di compleanno o sulle cartoline…

Amori  

L’AMORE MUTO 
Ti amo ti amo
perché non dirlo?
Tu zitto dormirai
perché non capirlo?
L’AMORE TRADITO 
Con chi stasera andrai?
Con chi mi tradirai?
Lo chiedo a sorpresa
alla tua pelle tesa
L’AMORE RAPIDO 
Tu nel silenzio dritto
te ne stai
arrivi a capofitto
come rapido tranvai
 L’AMORE OMOLOGO
L’amica dice – scrivi
scrivi per me –
Io ci rifletto
e peno perciò
prendo informazioni
Ma poi più che poeta
non so com’è
con lei mi sento
scombiccherato e temo asceta
Lei dice – prova
fai finta –
io per provare scrivo
col suo fondotinta
L’AMORE FAMELICO
Ho fame
questo è quanto
Banale
me ne vanto
L’AMORE VERIDICO 
La verità è dunque
più banale
per te ero chiunque
un posto in cui mangiare
L’AMORE IN PILLOLE 
Quanto tempo ancora
ingoierò pasticche
cercando quiete e cura
alle tue ripicche?
L’AMORE UGUALE
Non so più se amarti
se amare
Se questo è un bene non so più
oppure male
se la smettessi tu
di dire – E’ uguale
L’AMORE PASSEGGERO 
Se ti amerò
una stagione
non so
né chiedo a nessuno
per discrezione
opportuno
L’AMORE SONNAMBULO 
Sento la mia mente
piano abbandonarmi
specie se dormiente
mi sveglio per tocccarmi
L’AMORE INTIMO
Se ancora vicino al tuo cuore
io sono non so
né chiedo favore
Accendo una sigaretta così
per fare
Ma tu scrivi ti prego
scrivi un rigo un biglietto
qualcosa – mi spiego –
che in questa stanza o voliera
di te intatto rechi
il boxer e la canottiera
L’AMORE SUICIDA
Il terzo piano
è troppo basso
non va lontano
neanche un sasso