NUMERO 11
MAGGIO  01
 

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Scrivi all'autore
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PAOLO NORI

Nori è l'autore della mia definizione preferita su cosa sia questa rivista: "'tina è come una trasmissione radio in cui Matteo è il dj"….
Ho chiesto a Paolo alcune poesie dopo aver letto le fulminanti composizioni brevi che aveva infilato nel suo secondo romanzo e lui mi ha inviato il brano che segue. Naturalmente la telefonata non è andata proprio come lui la riferisce e io non mi sono mai dichiarato interessato alle schifezze. La mia richiesta si riferiva a quegli scampoli di letteratura che nessuna rivista seria avrebbe l'ardire di pubblicare, i lati B della produzione letteraria che forniscono talvolta interessanti sorprese (vedi il numero di 'tina stranezze). E così, forse involontariamente, questo brano è esattamente ciò che stavo cercando: una follia letteraria.
Le cose (che 'tina ama) non sono le cose (che altri amerebbero).

Io avevo questa mania

Io avevo questa mania che scrivevo delle poesie. Fin da quando ero piccolo, tipo alle elementari. Meno male, adesso queste poesie sono sparite, quelle delle elementari. Però non è che mi sono fermato alle elementari, a scrivere queste poesie, no. Sono andato avanti fino a dopo che mi son laureato, e quelle degli anni universitari si sono salvate, qualcuna l'ho messa anche dentro a un libro, Bassotuba non c'è. Allora è successo che Matteo Bianchi ha letto il libro, mi ha telefonato, mi ha detto Ne hai delle altre, di queste poesie, che le vorrei pubblicare magari su "'tina"? "'tina" è una rivista che la fa lui, Matteo Bianchi. Io gliel'ho detto che facevano schifo, lui ha detto che fa lo stesso, che adesso su "Tina" a lui gli piace pubblicare queste cose che fanno schifo. Ma guarda che le meno brutte le ho già messe dentro nel libro, mi restano solo delle cose un po' disgustose, gli ho detto, Va benissimo, mi ha detto lui. Allora eccole qua, per fortuna son poche. La prima si chiama Ti spiego, l'ho scritta una sera che ero arrabbiato con una mia amica.

Ti spiego

Quando ti ho detto
"Testa di cazzo",
era soltanto una metafora.
Significa, semplicemente,
che non capisci niente.
Testa di cazzo.

Irresponsabilità l'ho scritta in un momento che non sapevo più cosa fare, ero un po' bloccato, come si dice.

Irresponsabilità

Passo il tempo,
giornate intere,
le gambe incrociate,
meditabondo,
a cercar soluzioni che cambino il mondo.

Diversamente, invece, esprime la coscienza di un profondo cambiamento nella vita dell'autore, sarei poi io, l'autore.

Diversamente

Prima era molto Basilicanova, e sapori strani e biciclette e corriere,
Adesso è Basilicanova e sapori strani e automobili e tutto il resto.

Basilicanova è il posto dove abito, provincia di Parma. Ecco qua. Ce ne sarebbero anche delle altre, ma è meglio di no. L'unica cosa, ci sono tre registrazioni, che però non sono poesie, non sono sicuro se mettercele oppure no. Quasi quasi ci metto anche queste, che fanno volume. Anche se non sono poesie, fa lo stesso. Siamo nel novecento, chissenefrega, se non son proprio poesie regolari.

Registrazioni

Dialogo cosmico

Lorenzo: Che ore sono?
Jacopo: Le tre. O le quattro e mezza. O le cinque.

Dialogo caotico

Giovanna: Non sei così cattivo come sembri.
Paolo: Sembro cattivo?
Giovanna: No.

Monologo cosmico

Tony Rominger, o meglio, Rominger Tony, o meglio, Tony Rominger.

Però fanno schifo forte, queste registrazioni. Magari non gliele mando, a Matteo Bianchi. Magari al posto delle registrazioni gli mando la traduzione della poesia della Millay. Dice cosa c'entra, non c'entra niente. Gliela mando così, tanto per far volume. È una poesia di una poetessa che Arturo Bandini diceva che era la più grande poetessa di tutti i tempi, Edna St. Vincent Millay. Thursday, si intitola.

Thursday

And if I loved you Wednesday,
Well, what is that to you?
I do not love you Thursday -
So much is true.

And why you come complaining
Is more than I can see.
I loved you Wednesday, - yes - but what
Is that to me?

Dopo mi viene in mente che i lettori di "'tina" magari c'è qualcuno che non sa l'inglese, bisogna tradurla, questa poesia.

Giovedì

Se siam stati insieme mercoledì,
Be', cosa c'entri tu?
Giovedì non stiamo più insieme,
Considera tutto per bene.

E perché vieni qui a lamentarti
Non lo capisco, caro mio.
Siam stati insieme mercoledì, sì,
Ma cosa c'entro io?